Alembics, Zippy e il primo prompt
E il web si riempì di imponenti fari gialli su drammatici mari rossi...
Questa mattina mi son messo a dare una pulita al mio spazio GitHub e dalle oscure profondità di directory senza tempo sono emersi repository quasi dimenticati. Tra gli altri, il Disco Diffusion di Alembics che è stato il primo sistema di intelligenza artificiale generativa che abbia mai provato a far girare (senza considerare il mitico Magellan per Amiga).
Non sono passati poi così tanti anni da quando, col laptop in grembo sul divano, cercavo di capire come diavolo funzionasse quell'accrocco di codice. Eravamo tra il 2019 e il 2020 e si cominciava appena a parlare della possibilità di generare immagini attraverso un prompt linguistico. Avevamo tutti giocato con Google Deep Dream e usavamo Processing e VVVV e Touchdesigner, ma l'idea di sistemi come Dall-E, Midjourney, Comfy-UI e Automatic1111 era semplicemente impensabile. Per quel che ricordo, Disco Diffusion fu il primo tentativo di costruire un sistema di pilotaggio per GAN che potesse essere usato (più o meno) da chiunque. E fu il primo ad avere successo nella comunità degli artisti digitali.
Installarlo era un inferno: ore e ore di download che si bloccavano regolarmente al 98% del completamento e bisognava ripartire daccapo. Alla fine, avevi un cespuglio di codice che partiva quando ne aveva voglia e ci metteva tre quarti d'ora per tirarti fuori un immagine poco più grande d'un francobollo. Che a me pareva comunque un capolavoro assoluto, generato dalla più pura delle magie. Le cose andavano un po' meglio in cloud, con Google Colab, ma non così tanto meglio. Però, da lì almeno riuscivi a cavarne immagini a dimensioni accettabili.
Lo script originale portava con sé un prompt che recitava:
A beautiful painting of a singular lighthouse, shining its light across a tumultuous sea of blood by greg rutkowski and thomas kinkade, Trending on artstation, yellow color scheme
e il web si riempì di fari gialli che svettavano su drammatici mari rosso sangue. Se hai provato Disco Diffusion, almeno un faro giallo lo hai fatto. Sono ancora tutti lì: provate a digitare Disco Diffusion Lighthouse in Google Immagini e ne troverete a decine.
Dopo il faro, mi misurai col Dottor Strange e Fenice (sì, ho ancora dodici anni…) e tra me e le IA generative fu subito amore.
In meno di quattro anni, DD è diventato più obsoleto di una lampada a olio e il repository di Alembics credo sia rimasto al suo posto solo per motivi d'archivio storico. Insieme a quello, aveva avuto un grande successo underground la “Guida di Zippy a Disco Diffusion”, un documento di GoogleDocs che Zippy (chi è Zippy? non lo so!) aveva pubblicato chiedendo a chiunque ci capisse qualcosa, un aiuto nella stesura di un manuale decente.
Quando il manuale è stato ultimato, Disco Diffusion era già morto. Un ottimo monito per chi avesse la sciagurata idea di scrivere testi su Intelligenze Artificiali e Arte Generativa. Ci si può riuscire, ma solo se un’altra IA ti aiuta a scrivere 300 pagine in meno d’una settimana.
Avevo pensato di clonare il repository di Alembics e conservarlo in forma d'archivio, ma sarebbe stato un spreco risorse e poi è giusto che il tempo faccia il suo corso. Se volete regalarvi un'esperienza vintage con le IA generative, tutti i link qui sotto funzionano ancora.
Disco Diffusion via Google Colab (se davvero volete provarci, partite da qui)