A Langley, in Virginia, c’è il quartier generale CIA e lì c’è un cortile. Al centro del cortile c’e una scultura in rame alta quasi quattro metri. Assomiglia a un rotolo di papiro antico e anche allo schermo di un terminale, ed è perforata da migliaia lettere dell’alfabeto. L’ha realizzata l’artista americano Jim Sanborn.
Il titolo dell’opera è Kryptos, che in greco significa “nascosto” e per trentacinque anni è stata una delle sfide più colte e durature mai lanciate all’agenzia. Un segreto a cielo aperto, lasciato al centro della casa madre di tutti i segreti del mondo.
Jim Sanborn è nato a Washington D.C. nel 1945 ed è cresciuto in un ambiente che sembra uscito da un romanzo di Dan Brown: suo padre era il direttore delle mostre alla Biblioteca del Congresso e sua madre una ricercatrice fotografica.
Ha studiato Paleontologia, Belle Arti e Antropologia Sociale e poi ha conseguito un master in Scultura. Già prima del suo lavoro per la CIA, i soggetti di tutti i suoi pezzi gravitavano attorno al concetto di “rendere visibile l’invisibile”; le sue creazioni scultoree indagavano forze come il magnetismo terrestre, l’effetto Coriolis o la natura delle reazioni atomiche.
Quando la CIA, alla fine degli anni ‘80, cercò un artista per una scultura da 250.000 dollari destinata al nuovo cortile, la mission era chiara: volevano un’opera che riflettesse la natura stessa dell’intelligence e Sanborn, col suo portfolio di opere nate dallo studio di forze nascoste, era il candidato ideale. La sua proposta non fu una semplice statua, ma un enigma vivente, un’opera che fosse il processo di raccolta delle informazioni.

Sanborn non era un crittografo e per garantire che il suo enigma fosse impenetrabile ma risolvibile, l’Agenzia gli affiancò una figura leggendaria nel mondo dello spionaggio e della crittoanalisi: Edward Scheidt, presidente uscente del Centro Crittografico della CIA.
Scheidt e Sanborn si incontrarono sempre in segreto, usando solo la voce per comunicare gli schemi di cifratura. Scheidt istruì l’artista sull’arte del codice, dai metodi rinascimentali a quelli moderni e Sanborn creò un’opera divisa in quattro sezioni, K1, K2, K3 e K4, di difficoltà crescente.
Kryptos non è costituita solo dalla pergamena di rame. L’opera occupa l’intero cortile e include diversi altri elementi:
lastre di granito: alcune incise con codice Morse. I messaggi presentano frasi come “SHADOW FORCES”, “VIRTUALLY INVISIBLE”e “T IS YOUR POSITION”.
pietra magnetica: una lastra reca una rosa dei venti che punta verso una pietra magnetica nelle vicinanze.
laghetto: un piccolo specchio d’acqua circolare.
Tutta l’installazione è piena di messaggi frammentati e segnali deboli, protetti da un enigma centrale che attira su di sé ogni l’attenzione.
Kryptos si compone di due pannelli che riportano ognuno un testo formato da più di 800 caratteri. Le prime tre sezioni caddero nel corso degli anni ‘90. David Stein, un analista della CIA, fu il primo a risolverle internamente nel 1998, usando solo carta e penna. Un anno dopo, Jim Gillogly, un informatico californiano, arrivò alla stessa soluzione con un computer.
Queste sono le stringhe di caratteri incise sui due pannelli della scultura. Al loro interno, ci sono le 4 sezioni K, identificate dai crittologi.
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TWTQSJQSSEKZZWATJKLUDIAWINFBNYP
VTTMZFPKWGDKZXTJCDIGKUHUAUEKCAR ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZABCD
AKRYPTOSABCDEFGHIJLMNQUVWXZKRYP
BRYPTOSABCDEFGHIJLMNQUVWXZKRYPT
CYPTOSABCDEFGHIJLMNQUVWXZKRYPTO
DPTOSABCDEFGHIJLMNQUVWXZKRYPTOS
ETOSABCDEFGHIJLMNQUVWXZKRYPTOSA
FOSABCDEFGHIJLMNQUVWXZKRYPTOSAB
GSABCDEFGHIJLMNQUVWXZKRYPTOSABC
HABCDEFGHIJLMNQUVWXZKRYPTOSABCD
IBCDEFGHIJLMNQUVWXZKRYPTOSABCDE
JCDEFGHIJLMNQUVWXZKRYPTOSABCDEF
KDEFGHIJLMNQUVWXZKRYPTOSABCDEFG
LEFGHIJLMNQUVWXZKRYPTOSABCDEFGH
MFGHIJLMNQUVWXZKRYPTOSABCDEFGHI
NGHIJLMNQUVWXZKRYPTOSABCDEFGHIJL
OHIJLMNQUVWXZKRYPTOSABCDEFGHIJL
PIJLMNQUVWXZKRYPTOSABCDEFGHIJLM
QJLMNQUVWXZKRYPTOSABCDEFGHIJLMN
RLMNQUVWXZKRYPTOSABCDEFGHIJLMNQ
SMNQUVWXZKRYPTOSABCDEFGHIJLMNQU
TNQUVWXZKRYPTOSABCDEFGHIJLMNQUV
UQUVWXZKRYPTOSABCDEFGHIJLMNQUVW
VUVWXZKRYPTOSABCDEFGHIJLMNQUVWX
WVWXZKRYPTOSABCDEFGHIJLMNQUVWXZ
XWXZKRYPTOSABCDEFGHIJLMNQUVWXZK
YXZKRYPTOSABCDEFGHIJLMNQUVWXZKR
ZZKRYPTOSABCDEFGHIJLMNQUVWXZKRY
ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZABCDSoluzione K1
BETWEEN SUBTLE SHADING AND THE ABSENCE OF LIGHT LIES THE NUANCE OF IQLUSION.
Tra sottile ombreggiatura e l’assenza di luce si trova (giace) la sfumatura di iqlusione.
Si tratta di un cifrario Vigenère e il refuso in IQLUSION è stata dichiarato dall’autore un “errore ortografico intenzionale”. Questo sembra trovare conferma nelle tabelle di codifica originali fornite dallo stesso Sanborn. Questa forma di errore ritorna anche in K2 con la parola UNDERGRUUND.
Non è certo se questi artefatti siano stati inseriti solo per depistare i tentativi di decifrazione o non siano piuttosto “errori intenzionali” creati con altri scopi. Quando Sanborn è stato interrogato sulla questione, ha risposto:
Non devi commettere alcun errore quando lavori con 1.800 lettere. Non si può riparare.
Soluzione K2
IT WAS TOTALLY INVISIBLE HOWS THAT POSSIBLE? THEY USED THE EARTHS MAGNETIC FIELD X THE INFORMATION WAS GATHERED AND TRANSMITTED UNDERGRUUND TO AN UNKNOWN LOCATION X DOES LANGLEY KNOW ABOUT THIS? THEY SHOULD ITS BURIED OUT THERE SOMEWHERE X WHO KNOWS THE EXACT LOCATION? ONLY WW THIS WAS HIS LAST MESSAGE X THIRTY EIGHT DEGREES FIFTY SEVEN MINUTES SIX POINT FIVE SECONDS NORTH SEVENTY SEVEN DEGREES EIGHT MINUTES FORTY FOUR SECONDS WEST. LAYER TWO
Era totalmente invisibile, come è possibile? Hanno usato il campo magnetico terrestre le informazioni sono state raccolte e inviate in segreto verso una destinazione sconosciuta. Langley sa di questo? Lo dovrebbero sapere è sepolto là fuori da qualche parte. Chi conosce la posizione esatta? Solo WW questo è stato il suo ultimo messaggio. 38 ° 57’ 6,5 Nord. 77 ° 8’ 44 Ovest. Livello due
Anche K2 è un cifrario Vigenère. Le coordinate geografiche sono quelle di Langley — per la precisione, un punto posto circa a 53 metri a sud-est della scultura stessa — e WW potrebbero essere le iniziali di William Webster, il direttore della CIA all’epoca.
Soluzione K3
SLOWLY DESPARATLY SLOWLY THE REMAINS OF PASSAGE DEBRIS THAT ENCUMBERED THE LOWER PART OF THE DOORWAY WAS REMOVED WITH TREMBLING HANDS I MADE A TINY BREACH IN THE UPPER LEFT HAND CORNER AND THEN WIDENING THE HOLE A LITTLE I INSERTED THE CANDLE AND PEERED IN THE HOT AIR ESCAPING FROM THE CHAMBER CAUSED THE FLAME TO FLICKER BUT PRESENTLY DETAILS OF THE ROOM WITHIN EMERGED FROM THE MIST X CAN YOU SEE ANYTHING Q?
Lentamente, disperatamente lentamente, i residui dei detriti che ingombravano la parte inferiore del passaggio furono rimossi con mani tremanti ho fatto una piccola apertura in alto a sinistra e poi allargando un po’ il buco ho inserito la candela e sbirciato all’interno l’aria calda che fuoriusciva dalla camera faceva vacillare la fiamma ma in quel momento dettagli della stanza emersero dalla nebbia. Vedi qualcosa Q?
K3 è un cifrario a trasposizione e le prime parole della soluzione potrebbero essere una citazione del diario di Howard Carter sulla scoperta della tomba di Tutankhamon. Nel suo libro The Tomb of Tutankhamun, la domanda con cui si conclude K3 è posta da Lord Carnarvon. Nel dialogo riportato dal libro, Carter rispose: “cose meravigliose”, ma stando agli appunti di campo, la sua vera risposta fu: “Sì, è meraviglioso”.
K4, l’ultima sezione di soli 97 caratteri, è rimasta inviolata. È lì che l’enigma si è trasformato in leggenda e, per alcuni, in ossessione patologica. Per 35 anni, migliaia di crittografi, linguisti e semplici appassionati si sono schiantati contro questo muro di lettere. L’incapacità di risolverlo ha generato un culto.
L’ossessione per K4 ha mostrato quanto poco l’intelligenza umana tolleri il vuoto di un messaggio che si sa avere un significato che però non si riesce a comprendere.
Sanborn stesso ne è diventato il custode riluttante. Ha raccontato spesso di matrimoni distrutti a causa della sua creazione, di sconosciuti che gli si presentavano alla porta e di esplicite minacce. Essendo tutt’altro che stupido, ora chiede un “contributo” di 50 dollari per verificare le presunte soluzioni.
Visto che nessun cervello umano o digitale ha risolto l’enigma, a partire dal 2006 l’artista ha rilasciato negli anni alcuni indizi. In particolare, l’insieme dei caratteri NYPVTT diventerebbe BERLIN, MZFPK diventerebbe CLOCK e infine FLRV significherebbe EAST.
Mentre una legione di dilettanti inviava i suoi 50 dollari a Sanborn, una war room globale e decentralizzata di specialisti ha lanciato un assalto high-tech a K4. Il lavoro, documentato su blog tecnici e sviluppato attraverso repository di codice su GitHub, ha cambiato le regole del gioco.
Invece di cercare una singola “chiave” magica, gli analisti hanno iniziato a trattare K4 come un problema di machine learning.
L’intuizione vincente è che K4 non sia un cifrario uniforme. Al contrario, gli indizi di Sanborn (BERLIN, CLOCK, EAST) non sono solo parti del messaggio, ma marcatori che dividono il testo cifrato in regioni crittografiche distinte. Il lavoro di Klepp, ad esempio, utilizza reti neurali per predire gli slittamenti delle lettere, applicando poi “correzioni locali” (piccole modifiche alla chiave) specifiche per ognuna di queste regioni.
Non si tratta più di scassinare una serratura, ma di smontarla pezzo per pezzo, con strumenti che Sanborn e Scheidt nel 1990 non potevano neppure immaginare.
Nell’agosto di quest’anno, Jim Sanborn, molto vicino a compiere 80 anni, ha annunciato che avrebbe messo all’asta la soluzione completa di K4 e di un possibile “enigma nell’enigma” noto come K5. La vendita viene gestita dalla casa d’aste RR Auction, attraverso un’asta online con chiusura il 20 novembre 2025.
Tutto ha un prezzo. Nel caso del segreto, rivelarlo trasforma la natura del suo oggetto, annichilendone il potere. E così l’enigma intellettuale che ha tenuto in scacco Langley e il mondo, ora diventa un asset. Chiunque abbia abbastanza denaro — un collezionista d’arte, un magnate della tecnologia, forse persino un’agenzia rivale per il puro gusto dello sgarbo — potrà comprare la “verità” (una di quelle parole che andrebbero sempre scritte tra virgolette).
Ma con l’avvicinarsi del finale, la storia, come accade nei migliori racconti del genere, riserva un colpo di scena.
Il 16 ottobre 2025, proprio mentre la casa d’aste rendeva pubblico il catalogo1 del lotto, lo scrittore Jarett Kobek e il giornalista Richard Byrne hanno affermato di aver scoperto il testo in chiaro di K4.
La loro non è stata una vittoria crittografica. Come ha spiegato Kobek nell’intervista a Zona Motel, “non c’è alcuna possibilità che questa sia una soluzione crittografica, e non l’abbiamo mai sostenuto”.
La loro è stata una vittoria di archeologia archivistica. Hanno scoperto che Sanborn, nel 1990, per dimostrare ai funzionari della CIA che il testo non fosse offensivo, aveva preso il testo in chiaro, lo aveva tagliato a strisce e le aveva ricomposte in ordine sparso. Sono state queste pagine di frammenti rimescolati — dimenticate per errore negli archivi dell’artista alla Smithsonian Institution — che Kobek e Byrne hanno trovato.
Il loro lavoro non è stato banale. Come Kobek ha precisato: “non è che Rich [Byrne] sia entrato, gli abbiano dato una scatola e... in fondo ci fosse un foglio con scritto ‘K4’. Rich ha dovuto faticare molto.” Hanno dovuto ricomporre questo puzzle di frammenti, usando gli indizi pubblici (BERLIN, CLOCK, EAST) come ancore per rimettere le frasi nell’ordine corretto.
La casa d’aste, ovviamente, insiste che il metodo dell’autore e la spiegazione di K5 rimangono sconosciuti, e quindi l’asta procederà. Ma il pasticciaccio è fatto: Sanborn e RR Auction contavano di chiudere l’asta con una battuta tra i 300.000 e i 500.000 dollari, ma dopo le dichiarazioni di Kobek e Byrne sembra improbabile. Nel frattempo, tra Sanborn, RR Auction e i due guastafeste si è scatenato uno tsunami di diffide e citazioni in giudizio.
Kryptos è stato concepito come metafora della raccolta di informazioni; la sua fine sembra essere la metafora di come i segreti muoiono: a volte per un’intuizione geniale, a volte con una fuga di notizie e quasi sempre venendo venduti al miglior offerente.
Comunque finisca, l’ultima scena sarà perfetta: un enigma progettato per mettere alla prova le menti più brillanti del pianeta, piantato nel cuore della burocrazia dell’intelligence mondiale, risolto da una svista amministrativa o messo all’incanto.
Un finale che Somerset Maugham avrebbe amato di certo.
Sitografia
IFLScience. “Sleuths Uncover Hidden Message In CIA’s Mysterious Kryptos Sculpture After 35 Years”.
RR Auction. “Lot #2001 The Complete Secrets of Kryptos: Jim Sanborn’s Private Archive”.
Spyscape. “Kryptos Spy Art: How the CIA’s Sculptor Teased the World’s Top Brains”.
Il lotto messo in vendita non contiene solo la soluzione, ma l’intero “archivio privato” di Sanborn su Kryptos, che include la soluzione manoscritta originale di K4; le tabelle di cifratura originali usate per K1, K2 e K3; un prototipo in rame chiamato proof-of-concept piece); una lettera firmata da Ed Scheidt e la spiegazione del quinto enigma (K5), che Sanborn ha descritto come la vera sfida custodita dall’opera.


